giovedì 18 gennaio 2024

Il lungo tramonto di Hutch: un viaggio spaziale senza destinazione

Questa ultima lettura mi ha davvero deluso. "Il lungo tramonto", ultimo romanzo della famigerata serie Academy di Jack McDevitt. Nonostante le aspettative create dalle opere precedenti, questo libro si è rivelato un amaro fallimento.

Innanzitutto, il concetto di un'umanità che decide di isolarsi intergalatticamente a causa della paura delle civiltà aliene avanzate sembra essere una trama poco originale e già ampiamente esplorata in molte altre opere di fantascienza. McDevitt sembra incapace di portare qualcosa di nuovo e stimolante a questa premessa stantia.

La protagonista, Priscilla Hutchins, che dovrebbe essere l'ancora di salvezza di questa storia, non riesce a sollevare il livello di noia e monotonia del romanzo. La sua caratterizzazione è piatta e stereotipata, e il tentativo di farla emergere come un'icona eroica risulta patetico e forzato.

La trama stessa è lenta e priva di suspense, con il cosiddetto "brano musicale extraterrestre" che si rivela essere un elemento banale e poco intrigante. Invece di portare una svolta emozionante alla storia, l'inclusione di questo elemento sembra solo un tentativo debole di rendere il libro più interessante di quanto in realtà sia.

Inoltre, la riflessione sulla paura degli isolazionisti risulta essere una ripetizione costante e fastidiosa, priva di profondità e originalità. McDevitt sembra avere poco da dire sulla natura umana o sulle implicazioni filosofiche di fronte a incontri extraterrestri, e il risultato è una narrazione piatta e senza spessore.

In conclusione, "Il lungo tramonto" è un romanzo che manca completamente il bersaglio, incapace di offrire una nuova prospettiva o una trama avvincente. È un'aggiunta deludente a una serie che, purtroppo, sembra aver perso completamente il suo splendore in questo capitolo finale.





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