martedì 11 gennaio 2022

Matrix o non Matrix, questo è il problema

“Wake up Neo…”. Era il 1999 quando il duo Wachowski (Lilly e Lana) attraverso queste parole dava inizio a Matrix un film destinato a rimanere nella storia del cinema di settore. Un cyberpunk futuristico che mette in scena lo scontro uomo – macchina ma con una chiave di lettura filosofica, un messaggio ben chiaro ed una morale ben definita.

Il Sig. Thomas Anderson, interpretato dall’ormai celebre attore Keanu Reeves, un programmatore di software che vive in una metropoli statunitense. Ad una prima impressione Thomas è un cittadino modello, ligio al dovere, un contribuente modello, un volontario impeccabile verso le classi meno abbienti, se non fosse che questa è solo una delle due vite che conduce. Infatti mentre la mattina è la persona descritta, di notte è il più grande hacker in circolazione conosciuto sotto il nome di NEO, dedito a commettere ogni sorta di azione illecita conosciuta.

Questa sua identità non passa inosservata né alla legge né ad un gruppo di persone con a capo un soggetto che si fa chiamare Morpheus e che ha da rivelargli qualcosa di molto importante, “Nulla è come sembra”. Infatti attraverso una serie di indizi, indicazioni Thomas/Neo entrerà in un vortice che lo porterà ad un bivio e dovrà effettuare una scelta che gli cambierà la vita per sempre.

Lo scontro UOMO – MACCHINA ha inizio, chi vincerà? 

Questa domanda ha tenuto in sospeso gli appassionati per tutta la durata di altri due film: Matrix Reloaded, Matrix Revolutions con un alternarsi di colpi di scena, trame intriganti, rapporti relazionali intensi e soprattutto tanta azione ed effetti speciali, nella speranza che fosse tre il numero perfetto che chiudesse le vicende di NEO & Co.

Purtroppo o per fortuna (a voi spetta l’arduo giudizio) le cose non stanno affatto così visto che, dopo 23 anni, la Warner Bros con la regia di una sola delle sorelle Wacowski (Lana, altro elemento per il vostro giudizio), ritorna nelle sale con il quarto capitolo della saga, pronta a far tornare all’interno della matrice tutti i fan disperati per l’assenza di NEO e TRINITY e scoprire che fine hanno fatto e che piega abbia preso la storia. 

Matrix Resurrections (il nome la dice lunga sulle aspettative) dai primi trailer ha fatto trapelare una serie di vicende piuttosto interessanti ed accattivanti pronti a far gridare FINALMENTE, se non fosse che, come lo stesso film ci ricorda, non è tutto oro quello che luccica.

La prima ora del film scorre come un enorme DE’JA’ VU per il quale sarebbe bastato vedersi la prima parte del primo film per rendersi conto di cosa stesse succedendo per poi passare ad una fase successiva di pseudo cambiamento con i personaggi che sembrano usciti da una telenovela argentina o una soap opera di basso livello, salvati solo dagli effetti speciali che da sempre hanno caratterizzato la saga.

Non mi soffermo ulteriormente sulla trama per una forma di rispetto di tuti i fan che ancora non hanno visto il film, a cui comunque consiglio di vederlo per onesta intellettuale in quanto trattasi di una realizzazione strutturale ben fatta e con effetti speciali straordinari, ma che a mio avviso e ben lontano dal MATRIX a cui siamo affezionati, e che dovrebbe far pensare che prima di metter mano a qualcosa di riuscito bisogna rifletterci tanto (cosa che credo abbia fatto l'altra sorella Wacowski) e poi decidere se vale la pena o no.


    
       

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